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//-->Ildefonso FalconesLa Cattedrale Del MareLa catedral del mar © 2006I edizione gennaio 2007XIII edizione settembre 2007A CarmenPARTE PRIMASERVI DELLA GLEBA1Anno 1320Masseria di Bernat EstanyolNavarcles, principato di CatalognaIldefonso Falcones12006-La Cattedrale Del MareApprofittando di un attimo di disattenzione dei presenti, Bernat alzò gliocchi verso il cielo azzurro e terso. Il tenue sole di fine settembreaccarezzava i volti dei suoi invitati. Aveva dedicato così tante ore e sforziai preparativi della festa che solo un tempo inclemente avrebbe potutorovinarla. Bernat sorrise al cielo autunnale e, quando abbassò lo sguardo,l'espressione dipinta sul suo volto si accentuò di fronte all'allegria cheregnava sullo spiazzo di pietra davanti alla porta delle stalle, al pianterrenodella masseria.Gli invitati, una trentina, erano entusiasti: la vendemmia, quell'anno, erastata ottima. Tutti, uomini, donne e bambini, avevano lavorato dall'alba altramonto, prima per raccogliere l'uva e poi per pigiarla, senza concedersiun momento di riposo.Solo quando il mosto era ormai a fermentare nelle botti e le vinacceriposte per essere poi distillate nelle tediose giornate invernali, i contadinicelebravano le feste di settembre. E Bernat Estanyol aveva deciso disposarsi proprio in quell'occasione.Osservò i suoi invitati: si erano dovuti svegliare all'alba per coprire apiedi la distanza, in alcuni casi assai rilevante, che separava la loromasseria da quella degli Estanyol. Chiacchieravano animatamente, dellenozze, del raccolto o di entrambe le cose; alcuni, come il gruppo in cui sitrovavano i cugini Estanyol e i Puig, la famiglia di suo cognato,scoppiarono a ridere e gli rivolsero un'occhiata maliziosa. Bernat siaccorse che stava arrossendo e preferì ignorarli: non voleva neppureimmaginare il motivo della loro ilarità . Sparpagliati sullo spiazzo dellamasseria scorse i Fontanìes, i Vila e gli Joaniquet oltre, naturalmente, aiparenti della sposa: gli Esteve.Bernat guardò di sottecchi il suocero, Pere Esteve, che portavainstancabilmente in giro la sua immensa pancia, sorridendo agli uni erivolgendo la parola agli altri. Pere girò la faccia allegra verso di lui eBernat si sentì obbligato a salutarlo ancora una volta, poi cercò con losguardo i suoi cognati e li trovò mescolati agli altri. Fin dal primomomento l'avevano trattato con una certa diffidenza, malgrado gli sforzicon cui aveva cercato di ingraziarseli.Alzò di nuovo gli occhi al cielo. Il raccolto e il tempo avevano deciso dipartecipare alla sua festa. Guardò la masseria e poi ancora la gente, estrinse appena le labbra. D'un tratto, malgrado tutta quella confusione, sisentì solo. Suo padre era morto appena un anno prima; quanto alla sorellaIldefonso Falcones22006-La Cattedrale Del MareGuiamona, che si era stabilita a Barcellona subito dopo essersi sposata,non aveva mai risposto ai messaggi che le aveva inviato. L'avrebbe rivistavolentieri, gli restava soltanto lei dopo la morte del padre...Una morte che aveva attirato sulla masseria degli Estanyol l'interessedell'intera regione: mezzane di matrimoni e padri di figlie nubili avevanosfilato senza sosta fino a casa sua. E dire che prima nessuno andava mai afargli visita, ma alla morte del padre, che per il suo carattere ribelle eimpetuoso si era meritato il soprannome di Estanyol il Pazzo, Bernat avevarinverdito le speranze di quanti desideravano accasare la propria figlia conil contadino più ricco della regione.«Ormai sei grande abbastanza per sposarti», gli dicevano. «Quanti annihai?»«Ventisette, credo», rispondeva lui.«Alla tua età , dovresti quasi avere dei nipoti», lo rimproveravano. «Cosafarai tutto solo in questa masseria? Ti serve una moglie.»Bernat ascoltava pazientemente quei consigli, sapendo che ogni voltasarebbero terminati con la menzione di una candidata piena di virtù, piùforte di un bue e più bella del più incredibile dei tramonti.Non era una novità . Già Estanyol il Pazzo, rimasto vedovo dopo lanascita di Guiamona, aveva provato ad ammogliarlo, ma tutti i padri diragazze in età da marito erano usciti dalla masseria imprecando: nessunopoteva assecondare le pretese di Estanyol il Pazzo in merito alla dote dellafutura nuora. E così l'interesse per Bernat era progressivamente scemato.Con l'età , il vecchio era addirittura peggiorato e i suoi accessi si eranotrasformati in un vero e proprio delirio. Bernat si era riversato sulla curadella terra e del padre finché, a ventisette anni, si era ritrovatoall'improvviso solo e assediato.Eppure, la prima visita che aveva ricevuto, ancor prima che avesse avutotempo di seppellire il defunto genitore, era stata quella dell'ufficiale digiustizia del signore di Navarcles, il signore del suo feudo. Mio padreaveva proprio ragione! aveva pensato Bernat vedendo arrivare quel figuroinsieme ad alcuni soldati a cavallo.«Quando morirò», gli ripeteva fino alla noia il vecchio nei momenti incui tornava in sé, «loro verranno: allora dovrai mostrargli il testamento.» Egli indicava con un cenno la pietra sotto la quale, avvolto nel cuoio, sitrovava il documento che raccoglieva le ultime volontà di Estanyol ilPazzo.Ildefonso Falcones32006-La Cattedrale Del Mare«Perché, padre?» gli aveva chiesto Bernat la prima volta che si erasentito ammaestrare in tal senso.«Come ben sai», gli aveva risposto il padre, «possediamo queste terre inenfiteusi, ma io sono vedovo, e se non ci fosse un testamento, alla miamorte il signore avrebbe diritto di prendersi la metà di tutti i nostri benimobili e gli animali. Questo diritto è dettointestia;ce ne sono molti altriche avvantaggiano i signori, e tu devi conoscerli tutti. Verranno, Bernat:verranno a prendersi quello che ci appartiene, e solo se gli mostrerai iltestamento potrai liberarti di loro.»«E se dovessero strapparmelo?» gli aveva domandato Bernat. «Lo sapetecome sono fatti...»«Anche se fosse, è stato registrato.»La notizia dell'ira dell'ufficiale e del signore era corsa in tutta la regione,rendendo ancora più interessante la situazione dell'orfano, erede di tutti ibeni del Pazzo.Bernat ricordava perfettamente la visita che gli aveva fatto il futurosuocero, prima dell'inizio della vendemmia. Cinque soldi, un materasso euna camicia di lino bianca: quella era la dote che avrebbe dato a sua figliaFrancesca.«E perché dovrei desiderare una camicia bianca di lino?» aveva chiestoBernat, senza smettere di trafficare con la paglia.«Guarda», aveva risposto Pere Esteve.Appoggiandosi alla forca, Bernat aveva guardato nella direzione chePere Esteve gli indicava, verso l'ingresso della stalla. E la forca gli eracaduta sulla paglia. In controluce gli era apparsa Francesca, con addosso lasua camicia bianca di lino... che lasciava vedere tutto quello che c'erasotto!Un brivido era corso lungo la schiena di Bernat, e Pere Esteve avevasorriso.Bernat aveva accettato la proposta. Lo aveva fatto proprio lì, nelpagliaio, senza neanche avvicinarsi alla ragazza, e senza mai toglierle gliocchi di dosso.Era stata una decisione affrettata, Bernat ne era consapevole, ma nonpoteva dire di essersene pentito: Francesca era lì, giovane, bella e forte. Ilcuore cominciò a battergli all'impazzata. Oggi stesso... si disse. Chissà acosa stava pensando la ragazza... Forse provava le medesime emozioni?Francesca non prendeva parte all'allegra conversazione delle donne;Ildefonso Falcones42006-La Cattedrale Del Mare
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