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//-->VOLUME 3.1 - APRILE 2016!MPATTOMAGAZINE+ALLAFEDERICO IIora ilfuturoCDSBAGNOLIbiciinspalla epiedi suipedali!LA PRINC IPALEMANI FESTAZIONECIC LOTURISTICADE LLA CITTÀGIUNGE AL LASUAQUINTAEDIZIONENAPOLI BIKEFESTIVALIL RETTOREGAETANOMANFREDIRACCONTALEPROSPETTIVE'ATENEO DI NAPOLIDELLritrattiCATE NALUCAVIB RAZIONIILARIA EFRANC ESCOSAPEREGAETANOGROOVELODA MODAB RODAISTANTANE EGIOVANNIcittà escienzaAPRECORPOREAPADIG LIONE PER LAPIENA CONOSCENZA.DELCORPO UMANO12IL FUOCOSACRODELLASCIENZACittà della Scienzaapre Corporea: trapercorsi espositivi,laboratori e agoràper le attività didatti-ca. Il fulcro della pro-gettazione scientificadà il via al padiglioneper la conoscenzatotale e completa delcorpo umano.04#PEDALOPERMONTA IN BIKEIn attesa del Bike Festival Napoli, alla sua quintaedizione dal 20 al 22 Maggio, il popolo dei ciclisti urbanipartenopei vive la quotidianità su due ruote per unamigliore qualità di vita, fatta di salute ed ecologia.Per vivere la propria città in una prospettiva diversa:percorrendola su due ruote e non calpestandola.08.LA & DIALCHIMIACosa scaturisce dall'incontrodi due energie differenti edagli incastri non prevedibili?Ne nasce un duo musicaleinnovativo. Ilaria Graziano &Francesco Forni rappresentanomateria prima da cui si generala genialità artistica.RAPPER MADEIN NAPLESSi scrive Moda Loda Brodama si legge rap Made inNaples, ricco di contaminazionitra diversi generi e con testimolto accattivanti. Rappano indialetto partenopeo ma il lorogroove fa l'occhiolinoai grandi della musicacontemporaneaitaliana.14SCOPRICI SU>2www.impattomagazine.itfacebook.com/impattomagazineissuu.com/impattosettimanalewww.impattomagazine.itMAGAZINEMADE IN NAPLESA neapolitan international E-zinewww.impattomagazine.itinfo@impattomagazine.itDIRETTORE RESPONSABILEStefano Telesestefano.telese@impattomagazine.it10NUOVO CORSORADICI ANTICHEL'incontro con il Professore GaetanoManfredi, Rettore dell'Università degliStudi Federico II. Un'occasione perriflettere sulle prospettive internazi-onali dello Storico Ateneo , a pochimesi di distanza dal bilancio sociale.COORDINAMENTO EDITORIALEGiorgia MangiapiaREDAZIONELiliana SquillacciottiRoberto Rossililiana.squillacciotti@impattomagazine.itroberto.rossi@impattomagazine.itgiorgia.mangiapia@impattomagazine.itMartina EspositoGinevra Caterinomartina.esposito@impattomagazine.itginevra.caterino@impattomagazine.itNicoletta De Vitanicoletta.devita@impattomagazine.itGRAFICAAndrea Casolareandrea.casolare@impattomagazine.itUN RACCONTOMETROPOLITANO16GRUPPO EDITORIALE IMPATTOgruppo@impattomagazine.itSede Legale - Via Cumana 29 - NapoliSede Operativa - C.so Arnaldo Lucci 61 - NapoliGli scatti di Sergio Siano e Giovanni De Giovanni,denunciano, attraverso occhi bambini, mancanze socialie debiti morali. La fotografia è una narrativa speciale chenon ha bisogno di parole, giunge diretta e immediata.In un parallelismo tra Napoli e il Benin, volti di bambiniraccontano il proprio mondo, giocando, nonostante tutto.AMMINISTRAZIONEPULSEOwww.pulseo.biz - info@pulseo.biz18L'AFRICA BAMBINACHE DEVE CRESCEREIl Benin è l’Africa che è scappata dalla violenza ma nondalla malattia e dalla povertà, che la tengono in ostaggio.L’Africa va lavata da quest’onta, una goccia alla volta, pertornare a cantare, cantare e giocare libera.Tutti i contenuti di Impatto Magazine vengono distribuiti attraverso lalicenza Common Creative License. Qualsiasi riproduzione dell’articolodovrà comportare la citazione della Testata e del rispettivo autore.www.creativecommons.itLe foto presenti su Impatto Magazine sono state in largaparte prese da Internet e quindi valutate di pubblicodominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa incontrario alla pubblicazione, lo possono segnalare allaredazione (tramite e-mail: info@impattomagazine.it) cheprovvederà prontamente alla rimozione delle immaginiutilizzate.(ex art. 90 della l. n. 633/41)Tutti i contenuti e le piattaforme di Impatto Magazine sonodi proprietà del Gruppo Editoriale Impatto.Entrambi nonrichiedono alcun contributo economico da parte dei proprilettori. La testata Impatto Magazine non riceve contributipubblici all’editoria.www.impattomagazine.it3DALLACOPERTINAintervista diGiorgia Mangiapia- foto diFrancesca De CaroMONTA IN BIKE.IN ATTESA DELBIKEFESTIVAL NAPOLI,ALLA SUA QUINTAEDIZIONE DAL 20 AL 22MAGGIO, ILPOPOLO DEICICLISTIURBANI VIVELA QUOTIDIANITÀ SUDUE RUOTE PER UNAMIGLIORE QUALITÀ DIVITA. PER VIVERE LAPROPRIA CITTÀ IN UNAPROSPETTIVA DIVERSA:PERCORRENDOLA E NONCALPESTANDOLA.#PEDALOPERUn viale alberato percor-so in sella ad una bici, ilvento sinuoso e un soleinvernale per sentirsibene. Sì, semplicemente bene.Siamo nel Viale delle Palme,alla Mostra D'oltremare, lontanidalla pantomima di autisti divisitra semafori, clacson e mete daraggiungere, dimenticando ilbello del viaggiare. Siamo con ilproject manager Luca Simeonee il suo sogno, ormai fortificato,di contaminare la città di Napolicon una nuova cultura e una piùsana mentalità che va su dueruote, pedalando in equilibriotra benessere e innovazione.L'Associazione NapoliPedala non si ferma mai traprogetti e attività. Quali leultime?Da oltre 3 anni in Mostra ab-biamo uno spazio dell'Associa-zione Napoli Pedala, strutturatocome una ciclo officina con corsie con attività di manutenzionee riparazione della bici. Da circaun anno è nata un' Academy,una scuola di mountain bike percoinvolgere giovani generazionie iniziarli al mondo della bici-cletta ispirandosi a principi nondella competizione ma dellacooperazione e del vivere le areeverdi della nostra città; il bikeparty per invitare i propri amicie vivere una caccia al tesoro inbicicletta con il coinvolgimentodi esperti della cultura ludicacittadina, come Progetto uomoe Melagioco. La bicicletta stacreando sinergie positive tra re-altà che si occupano di produrrequalità della vita.Rendendo così il Bike Festi-val Napoli un evento esteso eprolungato?Durante il corso dell'annoabbiamo realizzato numeroseattività in Mostra ma ancheesternamente. Ad esempio larealizzazione di una mostrafotografica del ciclista urbanoinsieme a Spaccanapoli bike; il1 aprile, come anteprima del fe-stival, presenteremo, al CinemaAcademy Astra a Mezzocannone,il film Bike versus car in un'an-teprima, girato solo a Bologna eRoma e arriverà qui a Napoli.Quando è nato questoimpegno sociale?Il ciclo attivismo è partito nel2003 - 2004 quando leggemmo4www.impattomagazine.itDIECI BUONI MOTIVIPER ANDARE INBICICLETTA(fonte Focus.it)ARENDE PIÙ FELICI.PIACI DI PIÙ.ffascinante, intelligente,ecologista, sportivo,altruista, generoso. Sec-ondo uno studio della BritishHeart Foundation, più di unquarto dei cittadini inglesipensa che i ciclisti abbianotutte queste doti. Insomma,è il cicilista il partner ideale,altro che il calciatore.John Ratey, psichiatra della Harvard MedicalSchool, nel suo saggio intitolato Spark, raccon-ta di pazienti che dopo un anno di "ciclotera-pa" risultavano notevolmente ristabiliti da formeacute di depressione. Gli analisti che da tempo ap-profondiscono i benefici dell'andare in bicicletta sulnostro cervello, sono concordi: pedalare abbassa lostress e diminuisce la depressione.DALLUNGA LA VITA.al risultato di una ricercapubblicata su InternationalJournal of sport medicine:più si pedala con frequenza e piùsi allunga l'aspettativa di vita,soprattutto perché si scongiura-no malattie cardiache. L'analisieffettuata da esperti danesi calcola:per le donne, dai 2 ai 3 anni in più,e per gli uomini, dai 4 ai 5 anni. Ad-dirittura, i ciclisti del Tour de Francevivono, in media, circa 8 anni in piùrispetto ad altri sportivi.FIXEDPOINTCONTROLLAIL PESO.Archives ofInternal MedicinePROTEGGEIL CUORE.Journal ofApplied PhysiologyNON FAMALE ALLAPROSTATA.University Collegeof LondonDIMINUISCELA FATICA.una critica al Mas, movimento interplanetario nato aSan Francisco che usava la bicicletta per promuovere laseguente equazione: Automobile ... vuol dire petrolio...che vuol dire a sua volta guerra. Questa equazione cosìsemplice ha aggregato ciclisti a livello mondiale attivinel dimostrare che noi possiamo essere il traffico. Cisi dava appuntamento per pedalare in gruppi e percostringere gli automobilisti a fermarsi: siamo cittadinie siamo anche noi sulla strada e creiamo il traffico, untraffico che non inquina e che non puzza. Così il primosabato di ogni mese ci radunavamo per dare dignitàpolitica all'utilizzo della bici che fino ad allora era statorelegato al tempo libero e, fondamentalmente, il ciclistaurbano era un personaggio molto sconosciuto. Si aprìun mondo: si misero in rete varie realtà, esperienze edassociazioni e nacque una sensibilità diversa affinchéanche Napoli potesse diventare una città bike friendly.Quel movimento ha generato una serie di reazioni acatena come l'interlocuzione con le Istituzioni, in unprimo momento problematiche finché si è arrivati allarealizzazione della pista ciclabile. A quel punto ci siamochiesti: Napoli ha una cultura dell'utilizzo della bici?Forse no, bisogna crearla.Universityof GeorgiaNON VI ÈPERICOLO.(CON CASCO)In che modo?Con la realizzazione di un eventoche racchiudesse le sfaccettaturedel mondo della bici, da quelli cheescono la domenica e si lancianodalla montagna come i carbonaribikers, a chi utilizza la bici cometrasporto quotidiano come i ci-clo-verdi ad associazioni: un mondoaccomunato dalla convinzione chela bici migliori la qualità di vita dellecittà. E da lì il coinvolgimento diproduttori, espositori e rivenditoriper dare valore etico al lavoro di chivendeva un bene che poteva cam-biare la città. Questa consapevolez-National Libraryof MedicineFA BENEA PAESE EDECONOMIA.Commissioneeconomica EuropeaNON FAMALE ALLEGIUNTURE.Journal ofElectromyographywww.impattomagazine.it5 [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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